Il Museo della Guerra di Saigon
Originariamente denominato “Museo dei Crimini di Guerra Cinesi ed Americani”, il Museo della Guerra di Saigon – Vietnam War Museum Saigon o War Remnants Museum – annovera testimonianze della Prima Guerra d’Indocina e, soprattutto, della Guerra del Vietnam, una rassegna delle atrocità commesse in questo angolo del sud-est asiatico.
Visita del Museo
Vietnam War Museum Saigon è situato nel Distretto Urbano #3, nelle vicinanze della Palazzo della Riunificazione. Vedi ubicazione in mappa
Il complesso è aperto al pubblico dalle 08:00 alle 17:00.
La quota individuale per l’ingresso è di 40,000 VND (pari a circa 1,5 euro a persona).
La visita al Vietnam War Museum Saigon ha inizio nel piazzale antistante l’ingresso principale, area in cui sono presenti elicotteri, aerei, carri armati e pezzi d’artiglieria utilizzati dagli americani durante il conflitto.
Le torture
A fianco dei mezzi militari c’è un settore riservato alle prigioni delle isole di Phu Quoc e Con Son.
Una serie di testimonianze terrificanti: dalla ghigliottina utilizzata dai Francesi alle – tristemente – famose “gabbie delle tigri” utilizzate dai sud-vietnamiti.
Questo settore del complesso comprende inoltre una documentazione fotografica delle torture sistematicamente perpetrate nei confronti dei prigionieri (la maggior parte dei quali guerriglieri comunisti).
Le atrocità della Guerra del Vietnam
Il piano terra del Museo della Guerra di Saigon è dedicato ai numerosi movimenti pacifisti e di protesta contro l’intervento americano in Vietnam.
Al piano superiore sono esposte una serie fotografie e documentari che fanno letteralmente rabbrividire, una vera e propria Galleria degli Orrori.
Foto che testimoniano l’effetto dei bombardamenti con il Napalm ed altri agenti chimici (tra cui l’Orange, la sostanza chimica largamente utilizzata dagli americani come defoliante) sulla popolazione vietnamita, in particolare sui bambini.
Una sala adiacente espone invece le foto dell’atroce massacro del villaggio di My Lai, compiuto dagli americani il 16 Marzo 1968 (parzialmente documentato da alcune scene del film “Platoon”), durante il quale 504 vietnamiti – tra cui anziani, donne e bambini – furono massacrati dalla Compagnia Charlie.
Nonostante il silenzio imposto dai vertici militari, il co-pilota Hugh Thompson Jr. (che quel giorno cercò di portare in salvo alcune donne e bambini), rientrato in America, riferì dell’accaduto ai principali quotidiani.
L’indignazione e condanna per un atto così atroce diede luogo ad un’inchiesta che portò alla luce altri crimini effettuati dalle truppe americane in Vietnam.
Con riferimento specifico al massacro di My Lai, il tenente William Calley, comandante del 1° Plotone, fu giudicato colpevole dell’omicidio di 22 civili disarmati e condannato all’ergastolo.
L’ufficiale, che ovviamente non operò da solo, fu ritenuto responsabile del massacro perpetrato dai suoi uomini.